Buongiorno amici, ora che siete preparatissimi sul Prosecco, perché avete letto l’ultimo numero dell’Eco del PaperCigno,
vorrei darvi qualche informazione utile e descrivere le varie tipologie che potete trovare.
Sono sicuro che conoscete tutti molto bene la versione Spumante, caratterizzata dal capsulone che ricopre la gabbietta e il tappo “fungo”.
Lo spumante DOCG, in etichetta, riporta la parola “superiore” accanto a Prosecco.
E’ una dicitura obbligatoria, a garanzia della denominazione.
Il Prosecco Superiore spumante, per essere chiamato tale, deve avere una pressione superiore a 3,5 bar.
Lo Spumante si può trovare nella versione Brut, Extra-dry e Dry. Fate attenzione, soprattutto se parlate inglese.
La versione Brut, infatti, è la meno dolce e la versione Dry è in assoluto quella più dolce.
In mezzo c’è l’Extra-dry.
Lo so, sembra un quiz con trabocchetto ma il PaperCigno è qui per chiarire ogni dubbio!
Un’altra tipologia di Prosecco con le bollicine è quella Frizzante.
In questo caso il tappo è spoglio, senza capsulone, così non si confonde con il cugino spumante, e in etichetta compare la parola – indovinate – frizzante.
La differenza tra il vino spumante e il vino frizzante è la pressione, nient’altro.
Se lo spumante deve avere una pressione superiore a 3.5 bar, il frizzante deve stare tra 1 e 2.5 bar.
In parole molto semplici, il frizzante ha meno bollicine.
I vini frizzanti possono essere tappati con il tappo fungo e la gabbietta, come gli spumanti, oppure con il metodo tradizionale usato in passato, cioè con lo spago.
Quello che sto per dirvi a qualcuno di voi giungerà come una novità, ma il Prosecco esiste anche fermo, o tranquillo, e, se non l’avete mai bevuto,
vi invito a provarlo direttamente in azienda, nella luminosa e accogliente sala degustazione che sarà inaugurata presto, oppure a casa,
se volete dilettarvi nella preparazione di questa facile e veloce ricetta:
Riso e zucca
Ingredienti: 1 cipolla, zucca gialla, olio EVO, riso, sale, brodo, burro
Soffriggere nell’olio la cipolla affettata insieme alla zucca gialla, pulita dalla scorza e dai semi e tagliata in fette sottili. Con un cucchiaio di legno mescolare fino ad ottenere una specie di purea.
Aggiungere il riso, mescolando perché si incorpori bene. Salare e allungare con brodo, o acqua. A fine cottura arricchire con una noce di burro e mantecare.
Si è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa nulla.
Nicolas Boileau