Cari amici e lettori, ho appena ricevuto una domanda alla quale rispondo con piacere proprio qui, su L’Eco del PaperCigno.
“Perché la vostra azienda si chiama Le Manzane? E’ un nome di fantasia o c’entra qualcosa con la località Manzana?”
Ernesto Balbinot, appassionato di libri storici ed esperto del nostro territorio, ha esordito con una citazione:
“le vigne traeano vigore dalle rive sinistre del Felettano nella parte mancina, detta Manzanca nella lingua dei villici. Donde fu nomata Manzana quell’area esposta all’occaso invero ubertosa assai”
Per fortuna che mi ha anche aiutato a tradurre in italiano:
“Le vigne traevano vigoria dalle rive sinistre del Felettano” – qui s’ intende riva sinistra o mancina del torrente Cervano.
In dialetto veneto manzanca equivale a mano sinistra, quindi manzanca, probabilmente, è stata nel tempo italianizzata in Manzana.
“Area esposta all’occaso invero ubertosa assai” – area esposta agli eventi atmosferici.
È difficile da coltivare ma la tipologia di terreno argilloso e pesante ben si addice alla coltivazione della vite e il risultato si percepisce facilmente nel vino prodotto che è di ottima qualità, dicono i nostri clienti.
Cercavamo un nome che indicasse la proprietà di più terreni in questa zona collinare. L’azienda, infatti, ha cinque appezzamenti indipendenti l’uno dall’altro, nella collina di Manzana.
Abbiamo quindi aggregato tutti i vigneti sotto un unico “tetto” usando il marchio Le Manzane.
All’inizio Le Manzane produceva basi spumanti per gli spumantisti della zona del Prosecco, che era ancora DOC. Poi Ernesto acquistò un impianto d’imbottigliamento e cominciò a imbottigliare esclusivamente vini fermi, detti anche tranquilli; Prosecco, Verdiso, Incrocio Manzoni e Cabernet. Nel 1997 ci fu una svolta con l’introduzione delle autoclavi e Le Manzane, da allora, è diventata sinonimo di frizzanti e spumanti di successo in tutto il mondo.
Proverbio: Dalla vite bianca non si fa uva nera.